Un viaggio visivo con le comparazioni

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Seguimi in questo viaggio fatto più di immagini che di parole, per rilassarci un po’ insieme e provare a lasciarci inebriare da corpi celesti con grandezze sempre più inimmaginabili.

Ti avviso, per chiarezza: quasi sicuramente avrai già visto decine di volte sul web immagini come quelle che ti propongo, quindi per te non sarà niente di nuovo.
Tuttavia è sempre utile rivederle anche in sequenze diverse ed inoltre, per quanto mi riguarda, non finiscono mai di meravigliarmi ed incantarmi.

Inizio con l’oggetto più “piccolo” che mi è venuto in mente, in effetti una grandezza insignificante per il Cosmo, ma per noi non esattamente…..
La ricordi, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, raggiunta nell’agosto del 2014 dalla sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea, e visitata dal Lander Philae. Qui la vediamo comparata a Los Angeles, davvero inquietante…

Passiamo ad un’altra simulazione, dove in un’area di soli 20 km troviamo una Stella di Neutroni, ovvero ciò che può restare di una stella super-massiccia dopo essere esplosa come Supernova.
Ciò che fa riflettere è che in un diametro ridotto a circa 20 km abbiamo una massa che è 1,5 volte quella solare, quindi questo eccezionale concentrato di neutroni è davvero qualcosa di pazzesco, una portaerei compressa in un granello di polvere!!
(Se hai curiosità di approfondire ti consiglio il post “polvere di stelle” 4/4, ti divertirai).

Credits astronomer and astrophotographer John Brady

Qui abbiamo invece una bellissima simulazione del satellite Io di Giove, comparato a Stati Uniti e Canada. Sono simulazioni come questa che ci aiutano visivamente a renderci conto delle reali dimensioni di un corpo celeste.
Curiosità: se i suoi vulcani si trovassero sulla Terra, il getto di magma zolfo e materiale vulcanico salirebbe oltre la Stazione Spaziale Internazionale – ISS (che si trova ad un’altitudine di circa 400 km sopra la superficie terrestre!!! post “4/4 viaggio nell’atmosfera”)

Credits astronomer and astrophotographer John Brady

Non potevo mancare di inserire anche la simulazione di Stati Uniti e Canada incollati sulla superficie di Marte, il pianeta rosso, così da comprendere che è tutto sommato piuttosto “piccolino”.

Credits astronomer and astrophotographer John Brady

Questo era solo l’inizio, tanto per scaldarci, procediamo ora.
Parto da qui, una distanza, quella Terra-Luna (media di 384.000 km), che spesso sembra molto più piccola di quanto non sia. Voglio allora considerarla come uno spazio, una grandezza, per proseguire nel viaggio.

Come mi piace ripetere, in effetti molti di noi hanno l’errata percezione, anche potendola ammirare in cielo la sera, che la Luna sia piuttosto vicina a noi, diciamo un po’ come in questa immagine…

L’incredibile realtà invece è che il nostro meraviglioso quanto preziosissimo satellite si trova ad una distanza ragguardevole, che proprio stona con la percezione comune, tanto è vero che da profani, una volta compresa, ci si può chiedere come è possibile che resti attratta dalla gravità del nostro pianeta…

Così viene in aiuto alla nostra comprensione questa ottima simulazione, che giustifica l’inserimento in un tale spazio, erroneamente percepito come “piccolo”, di addirittura tutti i pianeti del Sistema Solare, giganti gassosi compresi…

Bene, ora, parlando di giganti gassosi, vediamo Urano e Nettuno paragonati ai pianeti interni del Sistema Solare, il confronto è davvero eloquente.

Ma i veri Giganti sappiamo bene che sono loro, i bellissimi e così particolari Giove e Saturno, il primo che affascina con gli ipnotizzanti dipinti artistici sulla sua superficie, il secondo con quegli spettacolari quanto irresistibili anelli…

Qualche secondo per ricordarci quanto siamo piccoli in confronto al gigante che ci protegge anche dal pericolo asteroidi…

Tanto piccoli da fare quasi tenerezza in confronto alla grande Macchia Rossa, tempesta famosissima che dura da secoli su Giove…

Inizialmente la Macchia Rossa era ancora più grande, ma col tempo si è ridotta di dimensioni, oggi può contenere “appena” circa 2 Terre (ovviamente sto parlando di collage soltanto superficiale, sul disco del pianeta, non parlo di profondità).

È utile anche comparare le dimensioni del gigante Giove a quelle per noi incomprensibili del nostro astro, il Sole.

…e perché no, emozionarsi e meravigliarsi anche di fronte alla Base Spaziale Internazionale ISS che, transitando sul disco solare, rende ancora più evidente quanto esso sia immenso….

clicca qui per ingrandireCredits astrofotografo Thierry Legault
solar transit of the International Space Station (ISS) and Space Shuttle Atlantis (50 minutes after undocking from the ISS, before return to Earth), taken from the area of Mamers (Normandie, France) on september 17th 2006 at 13h 38min 50s UT

…ecco, questo per spingere la vostra capacità di emozionarvi ancora più in là…

clicca qui per ingrandire

Qui, a supporto ai fini della comprensione, un quartetto di immagini con un divertente calcolo di quante volte possono stare in fila:
– sul disco solare, Giove = 10!
– sul disco di Giove, la Terra = 11!
– sul disco terrestre, la Luna = 3,5!

E arrivo così alla maestosa comparazione del nostro minuscolo meraviglioso pianeta con il grandioso Sole, qualcosa di enorme, inquietante, spettacolare.
Ma il viaggio non finisce qui, in realtà è appena iniziato.

Qui in bella mostra il nostro straordinario Sole, che non è altro che una stella di medio-piccola grandezza, di mezz’età, una Nana gialla, che se ne sta bruciando tranquilla il suo Idrogeno: qui al confronto i pianeti risultano molto molto piccoli.

Come dicevo il nostro Sole è una stella Nana di medio-piccola grandezza, ci sono infatti Nane più piccole:

  • Nane rosse, le più frequenti nell’Universo
  • Nane brune, “stelle mancate”
  • Nane Bianche, residui della morte di stelle come il Sole
  • Nane nere, oggetti ipotetici che seguono l’evoluzione delle Nane bianche

… ma anche Nane molto più grandi, le Nane blu

…stelle che però hanno subìto un destino diverso rispetto ad altre come il Sole (per seguire quale, visita il post 5/5_3dt della serie “Siamo Polvere di Stelle”, ti piacerà).

Povera Terra, quasi dimenticavo, ci siamo anche noi, eccoci lì piccolini piccolini nell’angolo a destra…

Ecco, col pretesto di nominare la Terra, posso mostrare una comparazione interessante con Sirio B (ricordatevi questa piccola stella perché comparirà di nuovo assieme all’altra sua compagna, Sirio A, con la quale compone un sistema binario).

Ecco qui invece come saranno diverse le dimensioni del nostro Sole quando, tra 3-4 miliardi di anni, si gonfierà a causa della perdità degli strati di gas esterni, diventando così una Gigante Rossa.

Le sue dimensioni a quel punto arriveranno praticamente fino all’orbita di Marte

…inglobando e divorando tutti i pianeti interni del Sistema Solare.

Bene, ora prendo come riferimento il nostro amato Sole, e comincio a comparare astri più grandi, inizialmente di poco, come qui Sirio A. Con questa prima comparazione di stelle più grandi sono ancora appena visibili, ancora per poco, i pianeti del Sistema Solare.

Ricordi che prima ho accennato a Sirio B, grande pressapoco come la Terra…? Ecco, Sirio A invece è decisamente fatta di un’altra “pasta”…

Una comoda comparazione, limitata a solo qualche stella, tra cui anche Proxima Centauri che è quella più vicina a noi a circa 4,3 Anni Luce, assieme alle altre due alfa Centauri A e B.

The relative sizes of a number of objects, including the three (known) members of Alpha Centauri triple system and some other stars for which the angular sizes have also been measured with the Very Large Telescope Interferometer (VLTI) at the ESO Paranal Observatory. The Sun and planet Jupiter are also shown for comparison.

Eccole qui, il sistema stellare triplo in cui Alfa Centauri A e B, nane gialla ed arancione, non sono molto “lontane” (cosmicamente parlando) dalla nana rossa Proxima Centauri, ma decisamente più grandi di quest’ultima.

This image of the sky around the bright star Alpha Centauri AB also shows the much fainter red dwarf star, Proxima Centauri, the closest star to the Solar System. The picture was created from pictures forming part of the Digitized Sky Survey 2. The blue halo around Alpha Centauri AB is an artifact of the photographic process, the star is really pale yellow in colour like the Sun.

Solo per chiarezza e perché sono proprio le prime stelle del cosiddetto “Vicinato” del Sole, aggiungo questa che indica proprio la loro “vicinanza” a noi (anche se sono sempre ben 4 Anni Luce, e scusa ma proprio non è poco, vai infatti a vedere quanto è un singolo anno luce e ti stupirai)…

Dunque, dove ero rimasto? Ah sì, proseguo e vediamo altre stelle sempre più grandi, ad esempio qui Polluce e Arturo, una enormità rispetto al Sole che sta cominciando a diventare veramente piccolino.

Beh, diciamo che in quanto a meraviglia di sicuro non c’è il pericolo di rimanere delusi. Ora il Sole è solo un puntino minuscolo, perché sono entrati in scena altri giganti… Rigel e Aldebaran.

Senza però un confronto, anche se le stelle sono sempre più grandi non ci colpiscono più di tanto, così è meglio tornare a paragoni per noi più comprensibili. Ecco qui le orbite del pianeti interni e il puntino che rappresenta il Sole. Aldebaran arriva ad occupare metà della distanza tra Sole e Mercurio.

Rigel invece supera decisamente l’orbita di Mercurio fagocitandolo.

A questo punto ti propongo questa tabella per controllare le distanze ed avere un quadro più comodo e diretto. Qui trovi i corpi celesti ordinati per distanza, mi raccomando. Ti consiglio di tenere aperta la tabella in un’altra pagina in modo che mano a mano che scorri il post puoi controllare a che distanza corrisponde ciascuna orbita dei pianeti del Sistema Solare.
Le cifre nelle tabelle non sono assolute ma arrotondate, perché qui non conta la precisione assoluta quanto un’idea generale. Così non ti preoccupare se trovi delle incongruenze con altri dati altrove.

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Ecco qui una bella rappresentazione di Rigel.

Le stelle sempre più giganti sono davvero tante, quindi proseguo con qualche altra gigante dal nome famoso, Gacrux, Deneb, La Superba

Qui compare anche la famosissima Stella Polare… subito dopo LBV 1806-20

LBV 1806-20, rappresentazione artistica di questa IperGigante blu in tutta la sua maestosità rispetto ad un Sole praticamente quasi invisibile.

Dopo la stella Polare, ancora Eta Carina, The Pistol Star e V838 Monocerotis.

Proseguo, ormai il Sole è solo un lontano ricordo, mentre qui anche Aldebaran e Rigel cominciano ad impallidire rispetto a Betelgeuse (e abbiamo per confronto la nebulosa Eta Carinae).

Mi permetto di giocare anche un po’ con il tipo di comparazioni, per rendere il tutto anche più vario: qui sotto un altro simpatico modo di confrontare questi giganti, Betelgeuse ed Antares (attenzione, da non confondere con Arturo che abbiamo visto prima, molto più piccolo), tramite sfere poggiate su un piano.

Anche per Betelgeuse, tornando al discorso raffronto con le orbite del Sistema Solare, in questa bellissima immagine di ALMA, si vede chiaramente che abbiamo fatto un salto di qualità, le orbite dei pianeti interni abbondantemente divorate e ormai la grandezza di questo gigante ha quasi raggiunto l’orbita di Giove.

This image, made with the Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), shows the red supergiant Betelgeuse — one of the largest stars known. In the millimeter continuum the star is around 1400 times larger than our Sun. The overlaid annotation shows how large the star is compared to the Solar System. Betelgeuse would engulf all four terrestrial planets — Mercury, Venus, Earth and Mars — and even the gas giant Jupiter. Only Saturn would be beyond its surface. Link Betelgeuse captured by ALMA

Questa comparazione qui sotto piacerà a chi è innamorato della Costellazione di Orione, come me, poiché qui avete tutte le stelle che fanno parte di quella meraviglia che possiamo ammirare in cielo, sempre bellissima.

Costellazione che tra l’altro è legata anche al famoso Triangolo Invernale.

ringrazio Claudio Riccobene per la collaborazione

Piccolo riepilogo fino ad Antares, anche con stelle diverse.

Ecco un’altra prospettiva da cui si vede che Antares va ben oltre Marte inglobando tutti i pianeti interni del Sistema Solare ed arrivando fino a Giove

Dopo Betelgeuse ed Antares si cresce ancora in grandezza, incredibile ma non è ancora finita: trovi adesso V382 Carinae e V838 Monocerotis.

Ecco, ancora la comparazione tra questa gigante, V838 Monocerotis, e il Sistema Solare: come vedi, siamo ormai arrivati chiaramente a Giove, e ricorda, dalla tabella che ho incluso, di andare a vedere a quanti milioni di km siamo ora dal Sole.

Arriviamo così a queste altre stelle che sfidano qualunque immaginazione, le vedete qui sotto, V509 Cassiopeiae, Mu Cephei, KY Cygni

Solito aiutino grazie alle orbite a noi note, come vedi con KY Cygni abbandoniamo l’orbita di Giove per spingerci decisamente verso Saturno, ma al momento solo a circa metà distanza. Considera che a volte ci sono discordanze tra certe misurazioni ed altre, quindi puoi trovare differenze nelle rappresentazioni, ma qui non mi interessa cercare la perfezione assoluta quanto dare un’idea di massima.

Fino ad arrivare ai primati, ai Guinness, tra cui figurano tra i vincitori Westerlund 1-26, VY Canis Majoris, NML Cygni ed infine il campione assoluto al momento ancora imbattuto UY Scuti, con un raggio medio 1.708 volte quello del Sole, equivalente a 8 Unità Astronomiche.

Qualche aiuto per la nostra immaginazione.

Meglio di così…

Con queste ultime IperGiganti come vedi abbiamo raggiunto una bella distanza rispetto al Sistema Solare intero, in questo caso considerandolo fino alla fascia di asteroidi di Kuiper compresa.

Ora ti sarà probabilmente più facile comprendere la seguente comparazione, dove trovi un riepilogo di quanto visto finora.

Per tua comodità, ti ripropongo le due tabelle che aiutano a collocare gli oggetti in una posizione precisa rispetto al nostro Sistema Solare, e visto che ora abbiamo fatto la carrellata di tante stelle giganti, posso qui inserire anche le altre tabelle. Quindi qui trovi tanti oggetti celesti, stelle nebulose, stelle di neutroni, ordinati per distanza, mentre nel post li hai trovati ordinati per grandezza.

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Ricorda che le cifre nelle tabelle non sono assolute ma arrotondate, perché qui non conta la precisione assoluta quanto un’idea generale. Così non ti preoccupare se trovi delle incongruenze con altri dati altrove.

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Oggetti astronomici da Proxima centauri fino a 316 Anni Luce.

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Oggetti astronomici da 325 Anni Luce a 2.000 Anni Luce di distanza.

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Oggetti Astronomici da 2.000 a 7.000 Anni Luce di distanza.

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Oggetti astronomici da 7.000 a 165.000 Anni Luce di distanza.

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Per concludere, qualche ultima immagine per lasciarci in bellezza.

Qui una comoda comparazione che ti fa capire, partendo da una Gigante Rossa, le reali dimensioni del Sole, di una nana bianca, una stella di neutroni e un buco nero. In questo caso certo si tratta di un Buco Nero stellare, oggetto astronomico invisibile di soli pochi km di diametro.

Qui la stessa comparazione, visivamente ancora più chiara.

Quello visto poco fa era un Buco Nero stellare, ma esistono Buchi Neri di svariate dimensioni e masse. Detto in modo molto semplicistico, un Buco Nero è ciò che resta di una stella super-massiccia che è esplosa come Supernova, e più la massa del Buco Nero è grande, più il raggio dell’Orizzonte degli Eventi (il cerchio nero artisticamente rappresentato) aumenta.
Ti consiglio di visitare il post “Wow presentazione“, ti affascinerà.

Posto che è ovviamente impossibile vederli al telescopio, se non tramite gli effetti gravitazionali che essi hanno sui malcapitati oggetti che finiscono tra le loro grinfie, qui ne abbiamo uno super-massiccio con un raggio di 2 Giorni Luce, che ti da un’idea della vastità rispetto al Sistema Solare (2 giorni luce = circa 340 Unità astronomiche è il raggio dell’Orizzonte degli Eventi, quell’ipotetico cerchio nero).

Visto che ci sono, inserisco qui anche il Guinness dei Buchi Neri super-massicci, a quanto sembra; potete confrontare le Unità Astronomiche con la tabella per capire dove arriverebbe se fosse posizionato da noi, il suo raggio è circa 1.300 Unità Astronomiche… nota che il Sistema Solare è nell’immagine calcolato di diametro 80 UA, perché è stato considerato fino alla fascia di asteroidi di Kuiper.

Solo per non mancare di citarlo, questo è il Buco Nero super-massiccio al centro della nostra galassia, Sagittarius A*.

Qui una tabella utile per confrontare, delle stelle che abbiamo visto in questo post, tipi spettrali, temperature, grandezze, masse, oltre ad altri dettagli come luminosità, tempo di vita ed abbondanza di ciascun tipo di stella nell’Universo.

Per concludere e salutarti, sperando ti sia divertito, un’ultima comparazione che riguarda proprio la “relatività” della grandezza della nostra galassia, la Via Lattea, dai dati aggiornati estesa 200.000 Anni Luce. Come vedi, Andromeda ed M87 la superano in grandezza, ma non sono niente in confronto alla galassia più vasta conosciuta, IC 1011, circa 6 milioni di Anni Luce.

Link utili:
Astrofotografo Thierry Legault
Video comparazione di Count Daedalus
Video comparazione di Cybercruisers
ALMA Atacama Large Millimeter/Submillimeter Array
Univers Comparation by astronomer and astrophotographer John Brady

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