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In superficie e nello spazio: comportamento e propagazione
Breve episodio che completa il precedente di questa serie, tutta dedicata al viaggio verso le Aurore; è fondamentale capire le differenze tra i due tipi di radiazione, quella elettromagnetica e quella particellare, che hanno modalità diverse di interazione nello spazio e con la materia.
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La radiazione elettromagnetica e quella particellare hanno comportamenti diversi
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Sulla Terra
Sulla Terra siamo protetti dal nostro incredibile Campo Magnetico e dalla meravigliosa Atmosfera, l’uno che devìa le particelle cariche ad alta energia e quindi pericolose verso i Poli, e contemporaneamente l’altra che scherma le radiazioni elettromagnetiche più letali prima che raggiungano la superficie.
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EMR – Le radiazioni elettromagnetiche
Ricordo, dal post precedente, che si tratta di diverse frequenze dello spettro, Radio, Microonde, Infrarossi, Luce Visibile, Ultravioletti, X e Gamma.
Sono fotoni e si distinguono nelle varie componenti dello spettro, non subiscono l’influenza dei campi magnetici quindi non essendo deflesse-deviate passano dritte incuranti delle Fasce di Van Allen.
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Quando arrivano nella stratosfera e incontrano la fascia dell’Ozono…
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… i fotoni UV scindono/spezzano gli atomi di Ossigeno biatomico (ossigeno molecolare) provocando la formazione di molecole di ossigeno triatomico (Ozono, perché atomi di Ossigeno si scontrano ed uniscono con l’Ossigeno molecolare), e di conseguenza scaldando l’atmosfera a questa quota (gradiente termico).
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Questo strato quindi filtra le componenti più dannose dei raggi UV.
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Mentre le componenti più pericolose B e C dei fotoni UV vengono schermate qui, la restante atmosfera non lascia passare le onde corte a maggiore energia, quindi X e gamma, le più letali perché ionizzanti.
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Radiazioni particellari
Essendo noi schermati sia dal campo magnetico che dall’atmosfera, esse sono:
- lo sciame secondario di raggi cosmici, che resta più pericoloso a partire dalla quota di volo degli aerei di linea in su
- quelli che ci raggiungono a Terra, pur consistenti, non rappresentano più un pericolo
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- alcune particelle solari che sono riuscite a sfuggire alla barriera delle Fasce di Van Allen, fortunatamente poche
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- le particelle “segnalate” dalle Aurore restano a quote molto alte (semmai sono le correnti elettriche indotte dal campo magnetico a rappresentare un pericolo per il rischio di alto voltaggio)
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Aerei di linea: alle altitudini a cui volano, il numero di protoni+ solari sui Poli è il doppio del loro numero sull’equatore, e aumentano con l’approssimarsi del picco del ciclo solare.
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Malattie degenerative possono essere provocate anche quando i protoni colpiscono un atomo dell’aria o delle pareti dell’aereo, liberando un neutrone il quale può colpire i tessuti umani e danneggiare le cellule.
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Ovviamente le compagnie sono perfettamente al corrente di questi pericoli e monitorano costantemente la situazione, potendo decidere al bisogno di modificare la rotta in caso di forti pericoli di esposizione.
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Nello Spazio invece?
La radiazione spaziale è molto diversa da quella sperimentata sulla Terra. Lo spazio infatti è la “patria” delle Radiazioni Particellari, che subiscono l’influenza dei campi magnetici di pianeti, stelle ed altri corpi astronomici.
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“Lo spazio è permeato di radiazioni e di particelle dotate di sufficiente energia per scontrarsi violentemente con i nuclei delle schermature e del tessuto umano: tali collisioni possono dare origine a nuove particelle in quanto i nuclei in arrivo e la schermatura dei nuclei si rompono”
dottor Lisa Simonsen, NASA
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“Non puoi vederle, non puoi sentirle. Non sai che sei sottoposto ad un bombardamento a base di radiazioni o, se lo sai, non te ne accorgi“
(dottor Lisa Simonsen, della NASA)
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Attento quindi: le collisioni causate da particelle corpuscolari ad alta energia possono dare origine a nuove particelle ma anche ad emissioni di radiazione elettromagnetica ionizzante (per questo si chiamano “radiazioni particellari”!).
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Quindi, nello spazio come si propagano le diverse radiazioni?
Radiazioni Elettromagnetiche
Le radiazioni elettromagnetiche emesse da qualunque “oggetto” astronomico:
– da quelli più scontati come stelle, pulsar, stelle di neutroni, magnetar, nane rosse, bianche etc
– a quelli meno scontati come quasar e buchi neri, nane nere
– fino a quelli già più difficili da indovinare per chi non ha pratica di astronomia, emettitori di radiazioni elettromagnetiche quali pianeti, asteroidi, comete, lune, la stessa ISS – Base Spaziale Internazionale ed i satelliti in orbita
– infine gli “insospettabili”, polveri, nebulose e perfino la famosa radiazione cosmica di fondo a microonde
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…perché ricordo che ad esempio qualunque “oggetto” con temperatura > allo 0 assoluto (-273°C, – 459,4°F) emette radiazione Infrarossa – IR!
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Ebbene le radiazioni elettromagnetiche EMR da questi oggetti emesse, non subendo l’influenza dei campi magnetici, viaggiano in linea retta alla loro pazzesca velocità nel Vuoto interstellare…
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… senza diminuire velocità e INDISTURBATE, fino a che:
- una qualche massa (stella, buco nero, galassia, ammassi…) non ne devìa il percorso tramite la curvatura del tessuto spazio-temporale (attenzione la luce non è curvata dalla massa in sé, infatti il fotone non ha massa, bensì dalla distorsione che quest’ultima provoca nello spazio-tempo)
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- oppure finché non vengono assorbite parzialmente o totalmente da un’area dello spazio con alto potere assorbente, come ad esempio le nebulose oscure
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Tali nebulose, estese anni luce, sono capaci di schermare completamente la radiazione che tenta di attraversarle, creando l’illusione ottica che dietro non via sia niente.
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Radiazioni Particellari
La propagazione di tali particelle ad alta energia subisce l’influenza dei campi magnetici e ne viene deflessa/deviata in misura inversamente proporzionale alla loro energia/velocità: più le particelle sono energetiche/veloci, meno vengono deviate.
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La radiazione particellare nello spazio è conseguente agli urti-collisioni tra particelle ad alta energia ed altri nuclei-particelle: pensa alla potenza delle eruzioni solari di massa coronale, trascinate da immensi campi magnetici…
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… che si mescolano con il vento solare costante e “tranquillo“ e impattano con i campi magnetici dei pianeti del Sistema Solare.
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In alta atmosfera, le collisioni possono avvenire ad esempio:
– tra le particelle dei raggi cosmici e quelle dell’atmosfera, da cui deriva lo sciame secondario
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– tra le stesse particelle solari catturate dal campo magnetico, le quali successivamente a complessi movimenti ed accelerazioni finiscono per produrre anche le Aurore
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– oppure tra le particelle solari/cosmiche ed oggetti in orbita come sonde, satelliti, navette, basi spaziali e di conseguenza le tute spaziali degli astronauti in attività extra veicolari – EVA (schermature), rischiando quindi di penetrare così anche nel tessuto umano (collisioni nucleari)
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Nel prossimo post concludo questa piccola parentesi su Magnetosfera e Fasce di Van Allen, trattando di Missioni spaziali e schermature. Ti aspetto!
La serie completa “In a nutshell” about Aurora
Link utili:
– Sfida all’invisibile radiazione spaziale, di Reccom Magazine
– Rischi fisici delle radiazioni, Ufficio scolastico per la Lombardia, Brescia
effetti immediati e posticipati sul corpo umano
– Rischi spaziali, ESA
– “Rivelatori di Particelle”, di Riccardo Paramatti, Università Sapienza e INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Masterclass 2018
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